Giancarlo, partiamo dai dolci ricordi. Se ti dico una data, 17 giugno 2007 cosa ricordi ?
"E che ricordo (risata). L'impossibile che è diventato possibile. Una partita morta, al 94', avevamo sprecato energie, sembrava quasi che avessimo sprecato metà vacanze e alla fine la gioia saltava addosso a tutti perchè segnare al 94' il gol del pareggio, raddoppiare poi ai supplementari non ha paragoni. Vincere un campionato così è stupendo".
Si arrivò a Pagani con il minimo scarto grazie anche alle tue parate e qualche collega ti definì Santo Petrocco...
"Questo mi fa molto ma molto piacere. Andammo a Reggio e loro volevano fare la partita della vita. E' andata bene grazie anche a tutta la squadra e al ritorno si è verificato il miracolo".
Quella stagione segnò per te il rilancio dopo l'infortunio rimediato l'anno prima a Gallipoli...
"Si, scherzosamente con il presidente la definii un 50% a testa, nel senso che loro mi diedero la possibilità di arrivare in serie B rilanciandomi in un campionato meraviglioso e io, magari anche se all'1%, ho contribuito alla vittoria finale".
Dopo la trionfale stagione con la Paganese il salto in B a Messina. Rimpianti per come è andata ?
"Sono stato felicissimo di essere andato lì perchè arrivare ad avere la maglietta con il nome vuol dire tagliare un traguardo importante, non tutti ci arrivano. Poi ho giocato undici partite da titolare e ogni volta che giocavo sentivo intorno una fiducia incredibile, soprattutto quando si infortunava il titolare Manitta, la gente, i tifosi non facevano drammi anzi dicevano - tanto c'è Petrocco, non c'è problema. Queste sono cose che gratificano il lavoro di una persona e di un calciatore, ero felicissimo. A Messina avrei dovuto allungare il contratto di due anni però purtroppo c'è stato il fallimento della società. Se non fosse fallita probabilmente sarei ancora lì".
In estate qualche timido contatto con la Paganese poi l'offerta da non rifiutare con la Cavese. Pentito?
"Quest'anno ho affrettato la scelta e non sono pentito perchè alla fine in quel momento la ritenevo una cosa importante. La Paganese ancora non stava allestendo la squadra quando ho firmato. Siccome mi sono sposato a fine giugno, e quindi sarei partito per il viaggio di nozze, avevo l'esigenza, per stare tranquillo, di firmare prima di partire. La Cavese mi aveva fatto l'offerta e quindi ho firmato. E' nata così, non è che ho rifiutato la Paganese, è soltanto un fatto di anticipo nonostante abbia massimo rispetto per le persone che stanno a Pagani le quali mi hanno trattato sempre benissimo e che rispetto moltissimo".
Secondo te, è stato troppo frettoloso il tuo accantonamento a Cava considerando che anche a Pagani, viste le tue caratteristiche fisiche, l'inizio non fu brillantissimo ?
"Preferisco non rispondere, non voglio andare in polemica".
Come stai vivendo questo momento ?
"Questo è il momento peggiore della mia carriera, questo lo posso dire con molta tranquillità".
Cosa ti aspetti domenica al "Torre" per il tuo ritorno ?
"Mi aspetto di trovare vecchi amici, ce ne sono tanti, saluterò la dirigenza con la quale sono in ottimi rapporti, saluterò il presidente Trapani, il direttore, saluterò Gaetano il magazziniere, il mitico, con il quale ho un rapporto affettivo grande, saluterò Enzo Galizia, Filippo Raiola, saluterò tutte le persone che mi hanno voluto bene".
In bocca al lupo !!! Gianluca Russo - paganese.it
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