martedì 12 febbraio 2008
Che bello, il calcio! Bello e crudele
Che bello, il calcio! Bello e crudele, per la precisione. Bello perché non c’è mai niente di scontato; crudele perché sul più bello, quando credi avercela fatta, il pesce se ne scappa dalla padella. Bello e crudele, ma anche spietato. Una volta si diceva nel gergo popolare: appena ti muovi ti fulmino. A Cremona devono conoscere molto bene i detti popolari e soprattutto sanno come si applicano nel calcio, se riescono a lasciare indenni il “Marcello Torre” dopo una gara che li vede soccombere novanta minuti su novantacinque davanti ad una arrembante Paganese. La più bella Paganese dell’anno, senza ombra di dubbio. Una squadra quadrata, equilibrata dal punto di vista tattico; una formazione aggressiva, riflessiva, geometrica e pungente al tempo stesso. Niente più lanci lunghi a scavalcare il centrocampo alla ricerca dell’assolo di Scarpa, ma una squadra corta, tatticamente irreprensibile a centrocampo e spregiudicata in avanti. Quanto basta per bloccare prima, ed infastidire poi, le mire di primato della Cremonese di Mondonico. Le assenze di Cossu e di Fusco sembrano non pesare nell’economia del gioco della squadra. Chiappini trova per strada, forse senza nemmeno volerlo, il regista della squadra che i dirigenti non sono riusciti ad ingaggiare nell’ultimo calcio mercato. Si chiama Muwana il metronomo del gioco; un calciatore intelligente, con piedi buoni, preparato tatticamente, ben dotato fisicamente, con l’agilità di una gazzella. Non butta via mai una palla, che sia una, questo benedetto ragazzo, fino a questo momento tenuto inspiegabilmente in panchina. Attorno a lui gira che è un piacere tutta la squadra; da Marino, spostato sull’out destro del centrocampo, altro motore inesauribile del gioco azzurro stellato; da Guarro che si fa sempre più apprezzare per impegno, per grinta, per determinazione, per attaccamento ai colori sociali; da Giovanni Esposito che riesce a fare mirabilmente, segnalandosi alla fine come uno dei migliori in campo, sia la fase difensiva che quella offensiva sulla fascia sinistra del proprio schieramento; per finire a Scarpa schierato nell’insolita posizione di trequartista, fra le linee di centrocampo e di attacco. Gioca bene la Paganese, meglio sicuramente di ogni altra partita disputata in casa e raccoglie gli applausi convinti del proprio pubblico; questa volta non solo dell’instancabile curva nord ma anche dell’intero settore tribuna, solitamente non molto tenero nei confronti della squadra. Gioca tanto bene la squadra che passa sotto silenzio anche la mossa tattica di Chiappini che preferisce schierare la squadra con due attaccanti leggerini come Osso e Fanasca mandando il possente Cantoro in panchina. Due attaccanti però che hanno l’argento vivo addosso e che, soprattutto quando - palla a terra - puntano la porta avversaria, fanno correre seri brividi alla pachidermica difesa avversaria. Sono due folletti inarrestabili Osso e Fanasca e spesso i difensori della Cremonese sono costretti alle maniere forti per frenarne lo slancio. Ma è la squadra nel suo complesso che si dimostra in grande giornata. A centrocampo non si butta mai un pallone in avanti per caso; ogni manovra è il frutto di combinazioni cercate e trovate grazie anche ai piedi di velluto di Muwana che non sbaglia un passaggio. Il gol di Fanasca, bellissimo, con il pallone che si infila nell’angolo alto alla destra di Sirigu non è altro che l’epilogo di un crescendo della squadra, un’altra perla regalata da Muwana al compagno di squadra con un millimetrico passaggio in verticale. E’ sontuosa questa Paganese, lo dicono tutti, anche coloro che la vedono all’opera per la prima volta e che non riescono a spiegarsi come una squadra siffatta possa essere sui bassifondi della classifica. Questo è il calcio: giochi bene, forse benissimo, ma basta un niente, una disattenzione, un rimpallo sfavorevole - un potente quanto fortunoso tiro dalla distanza che colpisce la traversa, ritorna in campo, colpisce alla schiena il portiere e va in rete - perché tutto venga messo nuovamente in discussione: risultato, mosse tattiche ed allenatore... Calcio, che passione! Gioco bello e crudele. Anzi: bello, crudele e spietato. NINO RUGGIERO - Cronache del Mezzogiorno (da forzapaganese.blogspot.com)
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